Il mondo dell’imprenditoria vinicola in quest’ultimo anno è stato rivoluzionato dal covid. Sono cambiate le regole del gioco e anche le imprese hanno dovuto adeguarsi.
Il wine e-commerce è cresciuto del 102% rispetto al 2019 nel primo semestre 2020, secondo i dati di Nomisma Wine Monitor e Nielsen.

Le aziende vinicole ai tempi del covid
La pandemia ha fatto sì che molte aziende capissero quanto fosse importante lavorare sulla propria identità digitale e innovassero la presenza del proprio brand sul web.
L’indagine “Il wine business nell’era post Covid 19” dell’Osservatorio Vinitaly – Nomisma Wine Monitor, svolta su 165 aziende, ha rilevato l’uso di strumenti digitali per fronteggiare la crisi: wine club, degustazioni a distanza, vendita multicanale, attivazione di strumenti crossmediali.
Il dato sull’e-commerce è la punta dell’iceberg di una trasformazione che sta coinvolgendo il settore. Il trend di consumo è il negozio online, ma con caratteristiche ben precise.
Le aziende hanno creato shop online con specifiche promozioni per le occasioni speciali (festività, ricorrenze), ma alcune curano anche una parte blog del proprio sito.
Una di queste è l’Enoteca del Frate. Attiva su Roma dal 1922, ha costruito la sua seo reputation proprio grazie alle informazioni di carattere enologico che condivide nel suo blog: ricette, caratteristiche vinicole, curiosità.
L’Enoteca ha costruito il suo personal branding con campagne adv Facebook e un’ottimizzazione seo degli articoli, tale da farli apparire fra le prime pagine di google.
Le novità del mondo del vino
L’innovazione digitale nel settore vinicolo, il cosiddetto “smart wine”, è l’obiettivo di ogni azienda in epoca covid. Nel 2014 la multinazionale tedesca BASF, aveva creato “smart wine shelf”: una vetrina che esponeva i vini e permetteva attraverso un panel digitale di scoprire informazioni dettagliate sul prodotto.
Sempre nel 2014, l’applicazione innovativa “smart wine” permetteva di scansionare tramite qr code le bottiglie di vino e scoprirne le caratteristiche. Era stata creata da un gruppo di giovani di Foggia.
In questo momento di contatti ridotti, quelle creazioni permettono il giusto distanziamento sociale.
Smart Wine e covid
Se quelle innovazioni nel 2014 erano dei veri e propri salti nel futuro, nell’era del covid c’è stato un salto di qualità in avanti tale da farle sembrare preistoria.
Wine&Spirits di Pandolfini ha creato una nuova modalità di acquisto nel 2020: le aste a tempo smart wine, che permettono a tutti di acquistare importanti vini e allo stesso tempo fare beneficenza, perché parte del ricavato è andato ad associazioni di genitori di figli autistici.
L’equivalente delle aste, ma online, in modo da far crescere la reputazione digitale del brand.
Divinea, start up di Milano che promuove l’enoturismo, durante il primo lockdown ha dato avvio al progetto “Smart Tasting”: consegna a domicilio di bottiglie di vino più un’ora di videochiamata con il proprietario della cantina scelta per una lezione di degustazione.
In questo modo i clienti sono più stimolati all’acquisto e la web reputation del brand cresce grazie alle recensioni positive di chi ha già usufruito del servizio.
Il settore vinicolo nella pandemia ha vissuto una nuova primavera.
I danni della pandemia
Il sondaggio dell’associazione culturale e di promozione Vinoway Italia ha rilevato che soltanto l’8% delle aziende vitivinicole italiane non ha subito danni dalla pandemia.
Mentre alcune regioni hanno provveduto a rinvigorire il settore con aiuti mirati, come la Sicilia e la Toscana. Anche i consorzi hanno investito sull’online.
Il Consorzio di tutela Etna Doc ha promosso i suoi prodotti attraverso attività di web testing con i giornalisti: hanno inviato i vini e un sommelier online li ha guidati in un percorso degustativo.
Il risultato? Articoli che accrescono la reputazione aziendale e migliorano la visibilità sul web.
Accordini Igino Winery
Igino Accordini proviene da una famiglia di contadini, oggi la sua attività vinicola è gestita dal figlio Guido che ha aumentato le dimensioni dell’azienda .
Igino Accordini amante della campagna dove ha sempre lavorato ha da sempre sostenuto l’idea che il vino buono nasce dalla vigna.
Dietro il buon vino della cantina c’è un attento lavoro di una raccolta appassionata e di un’attenta selezione. La cantina che può essere visitata dagli amanti del buon vino si trova nei pressi di Verona ed è attualmente una tra le migliori del nostro paese.
Igino Accordini ha dedicato la sua vita alla ricerca di ricette sempre più adatte alla sua coltivazione, la sua fama è dovuta alle tecniche usate per realizzare vini spettacolari come il Recioto un tipico vino da dessert.
Si può affermare che i vini più conosciuti della cantina sono il Recioto e L’Amarone.
L’Amarone è un vino rosso corposo e secco diverso dal Recioto che è un passito dolce, con il suo sapore vellutato rientra tra i successi dei vini Made In Italy.
Il modus operandi di Igino Accordini prevede il rispetto per l’ambiente ed un forte legame con il territorio.
La Cina ha mostrato in questi ultimi anni un forte interesse per i vini del Veneto che godono un forte apprezzamento in Estremo Oriente.